Autismo

Che cos’ è l’Autismo?

L’Autismo è  un disturbo molto vario, difficile, da definire a causa della varietà dei sintomi e dalle diverse possibili cause, che gli vengono attribuite, poichè nessuna è ancora certa.

Le persone autistiche possono avere delle capacità intellettuali superiori alla norma, ma allo stesso tempo possono isolarsi e mostrare indifferenza per l’ambiente che li circonda.

L’esordio della sintomatologia è precoce, non dopo i 3 anni, è un disturbo a andamento cronico, che se preso in tempo può portare a dei buoni risultati a livello d’ autonomia personale.

A causa della varietà di sintomi e della complessità nel fornirne una definizione clinica coerente e unitaria, si parla di Disturbi dello Spettro Autistico, che nel DSM IV rientrano nella categoria clinica dei “Disturbi Pervasivi dello Sviluppo”. Quest’ultimi sono disturbi cronici caratterizzati da anomalie e compromissioni qualitative gravi e generalizzate in diverse aree. In questa categoria oltre al disturbo autistico, si trovano anche:

  • Sindrome di Asperger: non prevede un ritardo nello sviluppo del linguaggio e cognitivo, ma una compromissione qualitativa nell’interazione sociale e una modalità di comportamenti, interessi e attività ristrette e stereotipate.
  • Sindrome di Rett: prevede un esordio prima dei 4 anni e è un disturbo diagnosticato solo al femminile. Dopo l’esordio è gravemente compromessa l’area linguistica e motoria e spesso ci possono essere anche forme gravi di ritardo mentale
  • Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia: esordisce dopo i due anni e prevede una perdita delle capacità di prestazione linguistiche, motorie, sociali e di comportamento.

La sintomatologia più comune dei Disturbi di questo Spettro è la seguente:

  • Linguaggio Ecolalico (ripetizione frasi, parole)
  • Difficoltà a impiegare i nuovi apprendimenti in modo costruttivo a situazioni diverse da quelle che li hanno generati in prima istanza.
  • Carenza di Interesse e di Reciprocità Relazionale con gli altri
  • Apparente Indifferenza Emotiva agli stimoli o Ipereccitabilità agli stessi;
  • Difficoltà a Instaurare un Contatto Visivo Diretto
  • Difficoltà nell’ Iniziare una Conversazione o a rispettarne i turni
  • Difficoltà a Rispondere alle domande
  • Difficoltà a Partecipare alla vita o ai giochi di Gruppo
  • Stereotipie,  limitato repertorio di comportamenti viene ripetuto in modo ossessivo
  • Marcata Resistenza al Cambiamento
  • Spiccato Interesse, quasi Ossessivo per alcuni Oggetti, che se fuori posto, possono generare reazioni di crisi

Poichè le manifestazioni del disagio sono soggettive, anche gli interventi da utilizzare sono tali, a seconda dei casi e dell’età del soggetto da prendere in carico.

Le ripercussioni del disagio, a livello familiare, sono importanti per cui è utile fornire un sostegno psicologico anche alla famiglia, per garantire una continuità e qualità al progetto di cura intrapreso.

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Dott.ssa Barbara Manzini